WhatsApp, è legale controllare il profilo dei figli sull’app? La notizia che probabilmente ti stupisce, ecco la risposta.
WhatsApp continua a sorprendere i suoi milioni di utenti in tutto il mondo con sempre nuove funzionalità, aggiornando un’applicazione ormai lanciata sul mercato da tantissimi anni e che, a livello d’uso quotidiano, è diventata ormai imprescindibile per aziende e per la comunicazione istantanea degli utenti.
L’utilizzo dell’applicazione di messaggistica (per cui pare si stia sviluppando un nuovo modo di utilizzare la videochiamata) si è ormai esteso a un’ampia platea di utenti, di diverse generazioni e con diversi lavori; anche i più piccoli, ovvero gli adolescenti, sono ormai in possesso di uno smartphone ed hanno accesso a WhatsApp. La domanda di molti genitori è dunque questa: si può controllare il profilo dei propri figli? La risposta è forse sorprendente, ecco i dettagli in merito.
I ragazzi sempre più a contatto col web
La tecnologia fa ormai parte delle nostre vite e, a differenza dei loro genitori, molti bambini e adolescenti entrano subito a contatto con televisori, PC e smartphone, per utilizzare diversi giochini oppure guardare film e cartoni animati. Crescendo, molti ragazzi sono ormai in possesso di uno smartphone e utilizzano internet, con tutti i vantaggi e i possibili pericoli; è importante, dunque, metterli al corrente sì delle tante opportunità che il web può dare (a livello di conoscenza, funzioni e studio) ma anche delle trappole da cui stare alla larga. Ecco quindi che, molti genitori, per salvaguardare l’incolumità dei propri figli impostano il parental control e vorrebbero anche avere maggior controllo sui messaggi WhatsApp dei propri figli. Ma possono davvero farlo oppure no?
WhatsApp e genitori, ecco se possono controllare i messaggi dei figli
Come ricordato dal sito GreenMe, la Legge italiana in merito esprime chiaramente (tramite il Codice Civile, con l’articolo 2048) come i genitori (madre, padre o tutore) siano responsabili degli eventuali illeciti commessi dai figli minori, così come i minori necessitano di una tutela in rete. Per questo, stando a quanto afferma la giurisdizione, i genitore possono di fatto controllare e monitorare l’operato dei propri figli, anche a scapito della privacy; sono quindi autorizzati a controllare i messaggi WhatsApp, anche perché come riporta la fonte, stando alle leggi dell’ Unione Europea l’applicazione è vietata ai minori di 16 anni.
Trattandosi quindi di un’applicazione in rete, specie se minori di 16 anni, i genitori hanno il diritto (e anzi dovrebbero farlo, proprio per salvaguardare i minori) di controllare i messaggi dei loro figli; a differenza magari di un vecchio diario segreto, dove si annotavano semplicemente fatti su carta, con un’applicazione di messaggistica istantanea si potrebbe anche entrare a contatto con malintenzionati, che magari un giovane adolescente (ancora in fase di “formazione”) non è in grado di fronteggiare. Come per ogni situazioni, anche nel campo delle tecnologie i genitori possono accompagnare i figli nell’utilizzo nei limiti a loro consentiti e, soprattutto, sempre salvaguardandoli.