Sola in una cantina per 11 mesi, Ilya muore per la paura

Una bimba di 6 anni è morta di paura dopo aver vissuto per undici lunghi mesi in una cantina sporca e umida.

Nessun bambino- anzi: nessuno e basta – dovrebbe vivere quello che Ilya è stata costretta a sopportare per quasi un anno. Alla fine il suo cuore non ha più retto e si è fermato.

Bambina morta di paura
La bambina ha vissuto 11 mesi in cantina/ Topday

Si chiamava Ilya la piccola trovata senza vita in una cantina. La piccolina aveva solo 6 anni.  Accanto al suo corpicino ormai privo di vita c’era un orsacchiotto maculato rosa e fucsia che per undici lunghi mesi ha vissuto in una cantina sporca e umida assieme alla sua padroncina. Ilya era una bimba Ucraina del Donbass dai lunghi capelli biondi e con due bellissimi occhioni azzurri. Purtoppo in quegli occhi la paura aveva preso il posto della speranza. Ilya non ce l’ha più fatta: la paura di quelle bombe ha fatto smettere di battere il suo piccolo cuore. Una bambina di 6 anni morta per un arresto cardiaco provocato dalla paura. Un orrore che deve fare vergognare profondamente l’umanità intera.

Ilya è morta per la paura delle bombe

Bambina morta di paura
La piccola Ilya/ Topday

Ilya ha passato i suoi ultimi undici mesi di vita a tremare insieme ai muri che si scrollano di dosso la polvere quando vengono scossi. Ilya piangeva, chiedeva aiuto. Ma nessuno l’ha sottratta a questa morte profondamente ingiusta. La morte di Ilya, per paura, è stata comunicata ieri dall’ambasciata ucraina alla Santa Sede. Gli ucraini del Donbass,  hanno avuto il tempo di scappare ma famiglia della piccola Ilya, invece, aveva deciso di rimanere. Non si sa per quale ragione ma questa scelta ha portato al decesso della bambina, morta di paura nel buio e nella solitudine di una cantina sporca, umida e maleodorante. Una tragedia che, come tante altre, sarebbe stato compito e dovere di noi adulti evitare. Purtroppo di questo conflitto tra Russia e Ucraina nessuno riesce a scorgere ancora la fine e le vittime continuano a salire di giorno in giorno. A pagare il prezzo più alto di questo assurdo conflitto, come sempre, sono i bambini che si vedono rubare la speranza, l’allegria, la spensieratezza e, soprattutto, il futuro.

Fonte: Ansa, Corriere della sera

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