Tregua fiscale, come comportarsi se arriva un avviso bonario: tutti i dettagli a riguardo anche con la nuova Legge di Bilancio.
Approvata proprio sul finire del 2022, la nuova Legge di Bilancio (la prima stilata dal governo Meloni, in carica praticamente solo da qualche mese) è pronta ad indirizzare il 2023 di tantissime persone, sia per i lavoratori ma anche per i pensionati, oppure per i percettori del Reddito di Cittadinanza.
I nodi cruciali della manovra economica sono diversi e, tra le varie proposte effettuate dal nuovo esecutivo, c’è anche una tregua fiscale che riguarda tantissime cartelle esattoriali. Ma come fare, viste anche le novità, se arriva un avviso bonario di pagamento? Ecco tutti i dettagli a riguardo.
Cos’è un avviso bonario
Per chi non ne fosse al corrente l’avviso bonario è la comunicazione con cui, l’Agenzia delle Entrate, informa il contribuente in questione che dopo un controllo effettuato sulla dichiarazione dei redditi risultano delle imposte o dei contributi non pagati. E’ dunque una comunicazione d’avviso che precede le cartelle esattoriali vere e proprie e che informa il contribuente che, nella sua posizione, c’è qualcuna che non torna dandogli la possibilità di mettersi in regola. Anche in questo caso però, nonché in casi di errori in buona fede, si deve pagare con una maggiorazione rispetto alla quota iniziale, considerando come si tratti sempre di una posizione “scorretta” circa il Fisco. Ma cosa cambia per l’avviso bonario con la nuova manovra economica e la tregua fiscale?
Cosa cambia per questo avviso con la tregua fiscale
Come riportato dal sito wallstreetitalia.com, grazie alla tregua fiscale inserita nella nuova manovra economica ci saranno delle novità anche per quanto riguarda l’avviso bonario; i chiarimenti arrivano infatti direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che rivela come i contribuenti potranno avere un sostanziale sconto sulle sanzioni previste, scese ora al 3% (rispetto al 10% precedente). In particolar modo, a poter beneficiare di questa tregua sono le dichiarazioni relative agli anni 2019, 2020 e 2021: per queste annualità, nel caso si fossero commessi errori e ricevuti avvisi bonari, oppure segnalate eventuali irregolarità, è possibile ottenere una definizione agevolata.
In aggiunta a questo, sempre come riportato dalla fonte, la tregua fiscale permette di ottenere una definizione agevolata dei piani di dilazione, ancora in corso in questo mese di gennaio 2023; a quanto pare, le rate trimestrali non saranno più otto, ma venti, dando ai contribuenti maggior tempo (specie in questo periodo di forte crisi, tra aumenti dei costi della vita e anche con l’innalzamento dei prezzi relativi alla materia energia) per sanare la propria posizione fiscale. Per fare questo, comunque, il contribuente in questione deve versare le differenze tra l’imposta dovuta e quella effettivamente versata o, nel caso non fosse stata per nulla versata, l’intera imposta stessa, oltre alle cifre per le spese procedurali, gli interessi ed eventuali somme che non beneficiano della tregua fiscale come invece succede alle sanzioni.