Ti comporti in questo modo sul posto di lavoro? Può essere un reato: bisogna sempre far attenzione a rispettare l’altro.
Il mondo del lavoro è sicuramente centrale nella vita di ogni persona, che delle volte si trova a doversi “adattare” per guadagnare qualcosina mentre, delle altre, svolge le mansioni di cui è appassionato o comunque per il quale si è impegnato nella formazione. A prescindere da tutto, comunque, gran parte della giornata la passiamo sul posto di lavoro ed è dunque importante essere si operativi, ma anche sereni e tutelati.
Diversi atteggiamenti, nei vari gruppi sociali, sono sempre meno tollerati e lo stesso vale anche sul posto di lavoro; fai molta attenzione a come ti comporti e specie a determinati atteggiamenti che, se ripetuti con frequenza e in altre particolari situazioni, possono arrivare anche a costituire reato.
Per avere un rapporto sano sul posto di lavoro, bisogna che ci sia in primis rispetto reciproco tra datore di lavoro e dipendente e che, inoltre, ognuno rispetti i propri doveri e anche i diritti dell’altro, stabiliti sia dal contratto che dalla legge. Inoltre, non bisogna dimenticarsi che, come in qualsiasi altro ambito in cui siamo coinvolti nella nostra vita, sul posto di lavoro vigono sempre le basilari regole di rispetto dell’altro e di convivenza civile; è importante quindi non lasciarsi prendere la mano e controllare i propri comportamenti per evitare di commettere dei reati che possono portarci a situazioni spiacevoli, oltre che fare un effettivo danno al nostro collega di lavoro.
Stando a quanto sottolinea il sito proiezionidiborsa.it, la stessa Cassazione ha ricordato come bisogna fare molta attenzione a comportamenti molto diffusi in ufficio, come ad esempio scherzi e prese in giro pesanti e frequenti, che oltre a ferire l’altra persona ed essere contrari ad ogni regola morale possono costituire reato. Una situazione scherzosa è sicuramente segno di complicità fra le persone e, in determinati contesti con gli amici e sempre con rispetto, è anche piuttosto frequente; quando però non c’è confidenza e l’atteggiamento scherzoso supera il confine di tollerabilità, allora si può presto sfociare in sanzioni in termini penali e civili.
Come riportato dalla fonte, ci sono infatti sentenze della Corte di Cassazione in merito a condanne per stalking sul posto di lavoro, un insieme di atti persecutori puniti dal codice penale che creano disagio e sofferenza alla persona che li subisce. In un ambiente piccolo come quello di lavoro, gli effetti dello stalking possono essere ancor più enfatizzati; quando si lavora, è bene concentrarsi sulle proprie mansioni e legare si coi propri colleghi, ma sempre (e così vale per ogni contesto sociale in cui ci troviamo) col dovuto rispetto e con la dovuta attenzione nei confronti dei diritti dell’altro per una civile convivenza.
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