Non sembra essere finito il processo che vede la Juve implicata in Calciopoli. L’insistenza che continua da oltre 16 anni.
Una delle peggiori pagine dello sport nostrano sembra proprio essere infinita ed appare sempre più difficile lasciarsela alle spalle. Quello che è successo rimarrà negli annali dei giornali e dei tribunali ma, anche se sono passati tantissimi anni, si insinua ancora nei tessuti dell’immaginario collettivo delle tifoserie, come una macchia indelebile.
Un modo di fare della classe dirigente e arbitrale da cui non ci si disabituerà mai e dal quale i supporter di determinate squadre tengono bene le distanze. Una disaffezione e poca fiducia verso questi soggetti che, forse, non verrà cancellata tramite una sentenza e delle condanne. Il processo di Calciopoli sembra essere una di quelle attività infinite, specie se poi qualcuno proprio non riesce a spegnere i riflettori su esso.
Sin dall’inizio della vicenda, sono stati diversi i giudici che hanno dovuto occuparsi della questione. I fascicoli per il ricorso della Juventus, in merito all’assegnazione dello scudetto all’Inter, sono passati, nel 2011, per gli uffici del Consiglio Federale, che respinse la richiesta di revoca voluta dal club. In particolare, i dirigenti contestavano il provvedimento effettuato dal Commissario Straordinario.
In successione, poi, la difesa della squadra torinese aveva tentato altre vie: prima passando per il Collegio di Garanzia dello Sport che, nel 2019, ha dichiarato inammissibile la richiesta; poi, arrivando alla Corte Federale d’Appello che, sempre lo stesso anno, ha respinto il ricorso. Ma non è finita qui la forza d’inerzia dei dirigenti, che cercano con insistenza di arrivare alla vittoria, proprio come fanno in campo sportivo.
Dopo ben 16 anni, la dirigenza juventina sta esborsando una miriade di fondi in avvocati per poter riottenere lo scudetto assegnato all’Inter. Questo è stato definito un premio ‘di cartone’, che non è mai stato digerito dal club e dai tifosi. Di fronte al Collegio di Garanzia dello Sport, i legali della squadra torinese hanno poi proseguito, grazie alla legge che lo permette, nell’effettuare dei ricorsi per poter vincere la causa, ma con esiti negativi.
La data prossima per arrivare, molto probabilmente, alla fine di questa lunga udienza è stata fissata al 18 ottobre. In particolare, tutti i dettagli del processo saranno valutati dal TAR del Lazio. In tale sede, si valuterà, quindi, l’assegnazione del titolo alla squadra milanese, imputata inammissibile dalla dirigenza juventina.
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