Per il Superbonus 110% le cose potrebbero cambiare radicalmente con il governo Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ha già messo in chiaro di modificare il reddito di cittadinanza e il Superbonus.
Il bonus per le ristrutturazioni edilizie potrebbe essere la prima manovra, insieme alla modifica del reddito di cittadinanza, del nuovo governo. La riforma per il Suprebonus 110% potrebbe arrivare già con la prossima legge di bilancio, da approvare entro fine anno. L’urgenza arriva anche dalla necessità di trovare i fondi per un pacchetto di misure atte ad affrontare la crisi energetica.
Per questo motivo, il governo di Giorgia Meloni che secondo i piani dovrebbe giurare già a fine mese, proprio per le scadenze impellenti, potrebbe subito mettere mano alla modifica del Superbonus. Non è un mistero che nel programma del centrodestra c’era la riforma per i due bonus, criticati dalla coalizione per essere costati più del dovuto alle casse dello stato e per la quantità di “furbetti” e illeciti che si sono creati.
Ecco come cambierà il bonus con il nuovo governo
Ma in cosa consisterà la riforma per il Superbonus che metterà in campo il governo Meloni? Secondo quanto emerge dal partito i cambiamenti riguarderanno sia le seconde case che le prime. Il bonus edilizio resterà, non verrà abolito, questo è certo e durerà secondo quanto previsto, ovvero fino alla fine del 2023. Ma come ha scritto nel suo programma Fratelli d’Italia, i bonus saranno tagliati o accorpati.
Il governo entrante ha intenzione di inserire una clausola di salvaguardia per tutte le pratiche già autorizzate. Ma la modifica riguarderà il taglio dell’aliquota. Per le prime case l’aliquota prevista è all’80% mentre per la seconda una riduzione fra il 50% e il 65%. Il Superbonus sarà valido per le spese per i lavori edilizi su un massimo di due unità immobiliari. A subire modifiche saranno anche il bonus facciate e lo sconto del 75% per le barriere architettoniche.
Sul Superbonus, il programma di FdI, faceva riferimento alla “salvaguardia delle situazioni in essere e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati”. L’intervento di Giorgia Meloni sul bonus riguarda la sostanza che secondo la leader non dovrebbe mai superare l’80% del costo sostenuto.
“Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme” ha detto la futura premier. “Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%”. La premier in pectore, anche in campagna elettorale, aveva detto che il bonus nasceva da un obiettivo nobile, ma era la norma ad essere scritta male e andava riordinata.