Ennesima tragedia provocata dalla carenza di medici negli ospedali. Visite frettolose e pazienti dimessi troppo velocemente.
Questa volta la tragedia è avvenuta in provincia di Alessandria, nel nosocomio di Novi Ligure. La vittima una signora di 76 anni di Genova, Rosaria Speranza.
La procura di Alessandria ora ha aperto un’inchiesta. Rosaria Speranza era stata visitata il 26 dicembre al Pronto soccorso di Novi Ligure. La donna presentava tutti i sintomi di un enfisema. Dopo una veloce visita e un elettrocardiogramma, l’anziana era stata dimessa il giorno stesso: è morta poche ore dopo aver lasciato l’ospedale. Il medico che l’ha visitata era un medico a gettone, ovvero un medico delle cooperative pagato a turno. La dottoressa – al momento indagata per omicidio colposo- era in servizio a Novi Ligure per conto di una cooperativa di Vercelli.
Il giorno di Santo Stefano, Rosaria si era presentata in Pronto soccorso per una broncopneumopatia cronica. La dottoressa, secondo quanto emerso, l’aveva sottoposta a un elettrocardiogramma e, al termine della visita, l’aveva dimessa con l’indicazione di farsi visitare dal medico curante. La donna, però, è deceduta poco dopo aver lasciato l’ospedale. La Procura ha acquisito le cartelle cliniche della vittima e tutta la documentazione sanitaria. L’Asl ha avviato un’indagine interna sulla morte di Rosaria Speranza.
Visitata da un chirurgo plastico
Il medico a gettone che aveva visitato la donna arriva dalla Calabria ed è specializzata in chirurgia estetica ma – secondo i primi accertamenti – aveva l’abilitazione anche per occuparsi di medicina d’urgenza. La cooperativa vercellese, nel maggio scorso aveva avviato la ricerca di nuovi medici per coprire i posti vuoti sul territorio dell’asl di Alessandria. Nell’ottobre scorso la stessa cooperativa era finita sotto i riflettori perché accusata di aver impiegato sempre al nosocomio di Novi Ligure un medico che, all’epoca dei fatti, risultava sospeso dall’ordine dei medici di Genova. Quello dei medici delle cooperative è un fenomeno che sta prendendo piede in tutta Italia creando evidenti problemi ai pazienti. Trattandosi di medici pagati a turno e, quindi, senza uno stipendio fisso, ovviamente molti cercano di fare più turni possibili ma questo si ripercuote negativamente sulle loro prestazioni.
Fonte: Stampa, Repubblica