Non è la prima volta che succede e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima. Un giovane rider è stato ucciso mentre faceva le consegne.
La vittima si chiamava Muralidharan Abhishek, indiano di 28 anni . Faceva il rider a Roma. Lavorava sodo per mettere su famiglia con la sua ragazza. Si sarebbero sposati a luglio.
Il rider era a bordo di uno motorino Honda e stava lavorando. L’incidente è avvenuto in via Santi Cosma e Damiano, nella zona di Tomba di Nerone a Roma. Sul posto sono subito accorsi gli agenti del XIV gruppo Monte Mario della Polizia locale di Roma capitale e il personale del 118 ma per il rider era ormai troppo tardi e i medici hanno solo potuto constatarne il decesso. Alla guida della vettura che ha travolto e ucciso il rider, un altro giovanissimo: un altro ragazzo di 22 anni che è risultato positivo agli stupefacenti ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. La sua posizione è al vaglio della magistratura. La Polizia locale sta lavorando per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.
Cosa prevede il Codice della strada
Si tratta non solo dell’ennesima vittima della strada ma anche dell’ennesimo giovane ucciso mentre stava svolgendo il suo lavoro. Un mestiere, quello del rider, sicuramente poco sicuro e, spesso, privo di garanzie. Sulla tragedia si sono subito espressi i sindacati. Marino Masucci, della Fit-Cisl del Lazio, e Paolo Cerminara. I sindacalisti hanno specificato che, in attesa che sia chiarita la dinamica di quanto è avvenuto, è necessario lavorare per garantire la sicurezza stradale e di ogni lavoratore, a partire da quella di persone che sono attive in strada, in diversi orari, in diverse condizioni meteo e in condizioni di solitudine come, appunto, i rider. Ma è necessario anche lavorare affinché non resti impunito che si mette alla guida sotto l’effetto di droga o alcool. Infatti sempre più giovani si mettono al volante dopo avere bevuto o usato droga, restando coinvolti in incidenti mortali. Il codice della strada prevede sospensione della patente da un minimo di tre mesi a un massimo di due anni a seconda del tasso alcolemico rinvenuto nel sangue, con revoca immediata nel caso in cui, guidando in stato di ebbrezza, si provochi un incidente stradale.
Fonte: Today, Repubblica