Un giovane ha perso la vita in un tremendo incidente stradale in provincia di Piacenza. La famiglia si fa promotrice di un’iniziativa per invitare a guidare in modo prudente.
Era il 12 febbraio del 2022 quando il trentenne Andrea Cavanna perse la vita dopo essere stato travolto da un’auto. La famiglia chiede giustizia.
“Non coltiviamo sentimenti di vendetta ma vogliamo fare un richiamo alle responsabilità individuali. Chi si mette in strada deve accendere il cervello perché la vita non è un videogame dove se sbagli puoi rigiocare. Sulla strada se sbagli distruggi delle famiglie intere” queste le parole dei familiari di Andrea Cavanna che hanno voluto ricordarlo attraverso un’iniziativa di sensibilizzazione alla sicurezza stradale. La famiglia di Andrea, con due cartelli stradali, lancia un monito a chi si mette alla guida in modo imprudente. In coordinamento con il Comune di Podenzano, in provincia di Piacenza, i due segnali sono stati installati lungo via Roma dove la sera del 12 febbraio 2022 Andrea, a 30 anni, è stato travolto da un’auto che viaggiava a forte velocità. “Su questa strada si è spento il sorriso di Andrea. Il destino non c’entra, accendi il cervello”– si legge sui cartelli.
Il tragico incidente
Intorno alla mezzanotte del 12 febbraio 2022, nel centro abitato di Podenzano, all’altezza dell’incrocio con via Monte Grappa una Bmw 320d -condotta da un ventunenne con a bordo altre tre ragazze – si è scontrata a forte velocità con la Volkswagen Golf di Andrea Cavanna. L’impatto è stato così violento che la parte anteriore della Golf è andata completamente distrutta, con il motore, ancora fumante, scaraventato a un centinaio di metri dal punto dell’impatto. La Bmw invece si è ribaltata in mezzo alla carreggiata dopo aver colpito alcuni veicoli in sosta. Nonostante i soccorsi immediati, per Andrea Cavanna non c’è stato nulla da fare. Il giovane è stato ricoverato prima all’ospedale di Piacenza per poi essere trasportato dall’elisoccorso all’ospedale di Parma dove purtroppo, qualche ora più tardi è deceduto. Una ragazza che si trovava a bordo della Bmw ha riportato gravi lesioni permanenti. Il conducente della Bmw è stato inizialmente denunciato a piede libero per omicidio stradale, poi raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, revocata dopo l’udienza svoltasi a metà gennaio di quest’anno presso il Tribunale di Piacenza. La prossima udienza è fissata a fine marzo.
La famiglia di Andrea ha deciso di fare affiggere – a proprie spese- dei cartelli con il volto del ragazzo per ricordare a tutti quanto sia importante essere prudenti alla guida. “Chi conosceva Andrea non ha certo bisogno di un cartello o di una targa per ricordare il suo sorriso, ma vorremmo che il suo nome, impresso su questi cartelli, diventi un monito per tutti, perché al posto di Andrea potremmo esserci noi, Andrea potrebbe essere nostro figlio, un nostro parente o un nostro caro amico. Chiunque potrebbe essere Andrea se non rispettiamo le regole del codice della strada. Chiunque potrebbe vedere la propria vita travolta dall’impensabile come è successo a noi quel sabato notte, costringendoci ad imparare a vivere in apnea. Pensateci quando vi mettete alla guida, non credetevi invincibili. E se siete in auto con qualcuno che fa il fenomeno alla guida fatelo ragionare prima che sia troppo tardi“- ha spiegato Paola, sorella della vittima. Nel frattempo, dopo la tragedia in cui Andrea Cavanna ha perso la vita, sono stati effettuati numerosi sopralluoghi tecnici in prossimità sia degli accessi che nei centri abitati della provincia di Piacenza, e i sindaci hanno deciso di potenziare la segnaletica orizzontale e verticale. Contestualmente, nelle prossime settimane, sarà avviato un monitoraggio, che durerà due mesi, da parte delle Forze dell’Ordine che utilizzeranno sistemi di rilevamento della velocità. Inoltre verrà promossa una campagna informativa incentrata su una guida responsabile che ha lo scopo di accrescere il livello di sicurezza stradale. Di recente anche a Fiano Romano un tragico incidente si è portato via cinque giovanissimi.
Fonte: Corriere della sera