È arrivata la condanna per i medici che somministrarono ad una donna una dose di chemio 10 volte superiore.
La donna, Valeria Lembo, di 34 anni morì. La Corte dei Conti ha condannato i medici a risarcire l’azienda sanitaria.
La Corte dei Conti ha confermato nel giudizio di appello le condanne a risarcire il danno erariale all’azienda sanitaria collegato alla morte di Valeria Lembo, la giovane mamma di 34 anni a cui fu somministrata una dose di 10 volte superiore a quella necessaria di un farmaco chemioterapico al Policlinico di Palermo. La donna morì 11 anni fa all’età di 34 anni, dopo un’agonia durata tre settimane, per una dose killer di un farmaco chemioterapico. Un errore fatale che fu accertato nel corso del processo penale. I medici coinvolti nella vicenda sono stati condannati ad un risarcimento danni importante. Il primario Sergio Palmeri dovrà risarcire l’azienda sanitaria con 875 mila euro, l’oncologa Laura Di Noto e l’allora specializzando Alberto Bongiovanni dovranno pagare la somma ciascuno di 318 mila euro. Le infermiere Elena Demma e Clotilde Guarnaccia sono state assolte.
La tragica vicenda
Era il 2011 quando Valeria Lembo, all’epoca mamma di un bimbo di appena 7 mesi, si sottopose a quel trattamento dopo aver scoperto di essere affetta di un linfoma di Hodgkin. Secondo le successive indagini, alla 34enne fu somministrato un farmaco chemioterapico, la Vimblastina, in dose eccessiva, cioè 10 volte quanto previsto dai protocolli. Una quantità che “avrebbe potuto uccidere un elefante“- spiegarono gli esperti. Valeria morì il 29 dicembre di quello stesso anno, il giorno dopo il suo compleanno. La Procura regionale della Corte dei conti di Palermo ha contestato, ai medici il danno erariale. L’ospedale Policlinico era già stato condannato a risarcire i familiari con quasi due milioni di euro. Nel 2015 per cinque tra medici e infermieri erano arrivate le condanne del processo penale. E la pena più alta fu di sette anni per omicidio colposo e falso. Dopo l’appello nel 2017, a marzo del 2022 la terza sezione della Cassazione ha deciso di rigettare i ricorsi degli imputati. Mancava solo un giorno per far scattare la prescrizione. Sul fronte della lotta ai tumori la ricerca sta facendo veri passi da gigante e presto potrebbe arrivare anche un vaccino.
Fonte: Repubblica, Fanpage