Sono state svelate le cause della morte di Matthew Perry, l’amatissimo attore interprete di Chandler Bing in Friends, deceduto lo scorso 28 ottobre.
In Friends ha interpretato Chandler Bing, il sarcastico del gruppo, sposato con Monica Geller (Courtney Cox): stiamo parlando ovviamente di Matthew Perry, morto purtroppo lo scorso 28 ottobre.
L’attore stesso ne ha sempre parlato apertamente di aver fatto, in passato, uso di alcune sostanze illecite. Scrisse anche un libro per cercare di aiutare le persone che purtroppo sono cadute in questo circolo vizioso. I fan di Friends non potranno mai dimenticare questa data, il 28 ottobre, il giorno in cui Matthew Perry è morto. In un primo momento si è pensato ad un malore che l’ha portato ad un annegamento. Nelle scorse ore, però, il medico leale del Dipartimento di Los Angeles della contea di Los Angeles ha diramato il vero motivo della morte di Perry.
Matthew Perry: rivelate le cause della sua morte
La morte dell’attore non sono ha sconvolto i fan della sit com degli anni ’90, ma anche e soprattutto i suoi colleghi, Jennifer Aniston, Courtney Cox, David Schwimmer, Matt Le Blanc e Lisa Kudrow, con i quali ha condiviso il set per 10 anni.
Ma cosa ha portato al decesso di Matthew Perry? Il referto dell’autopsia è stato rilasciato dal dipartimento di medico legale della contea di Los Angeles: in questo documento si può leggere infatti che alla morte hanno contribuito una malattia coronarica e la buprenorfina, usata per trattare il disturbo da uso di oppioidi. Quando gli agenti sono intervenuti avevano detto che erano stati trovati all’interno della sua casa alcuni farmaci e pillole sfuse.
Alcune persone a lui vicino hanno affermato che si stava sottoponendo a una terapia di infusione di ketamina, ossia un trattamento sperimentale usato per curare la depressione e l’ansia. Ma il medico legale di Los Angeles ha dichiarato che i livelli di ketamina, però, nel corpo di Perry erano troppo alti, ossia quanto si utilizza per un’anestesia generale durante gli interventi chirurgici, ma l’ultimo trattamento effettuato una settimana e mezza prima non spiegava tali livelli.
Insomma, la quantità di ketamina rilevata “sarebbe sufficiente a fargli perdere conoscenza e a fargli perdere la postura e la capacità di tenersi in acqua“, della piscina dove è stato trovato il corpo. Questo è quanto ha dichiarato il dottor Andrew Stolbach, medico tossicologo della Johns Hopkins Medicine, che ha esaminato il rapporto dell’autopsia su richiesta dell’Associated Press.