L’ISEE identifica la condizione economica di un determinato nucleo famigliare e diventa necessario laddove si intenda richiedere l’accesso a bonus, sussidi o indennità di qualsiasi tipo. Non tutti gli introiti però incidono sul valore di quest’ultimo.
L’Indicatore Situazione Economica Equivalente, meglio noto come ISEE, rappresenta al giorno d’oggi uno strumento fondamentale rispetto all’accesso ai servizi concessi dallo Stato.
Rispetto alla crisi economica affrontata dal Paese negli ultimi anni, lo Stato necessità di un indicatore che gli consenta di individuare i nuclei famigliari più a rischio. La Legge di Bilancio infatti comprende l’accesso a diversi bonus, volti ad agevolare i cittadini che vivono al momento in condizioni di difficoltà. In passato il Governo Conte aveva approvato il Reddito di Cittadinanza, sussidio che vedrà il suo annullamento nell’estate del 2023; il Governo Meloni invece ha pensato di optare per il Reddito di Sussistenza e per l’Assegno Unico Universale. Ad ogni modo, per accedere a questi servizi e assegni di mantenimento, occorre per l’appunto l’attestazione ISEE, strumento che fornisce la prova delle difficoltà economiche e finanziarie del cittadino in questione. A maggior ragione quindi, diventa importante conoscere gli introiti che influenzano il valore finale dell’Indicatore Economico. Approfondiamo insieme l’argomento.
Attestazione ISEE, cosa incide sul valore finale?
Il valore dell’ISEE rappresenta un’attenta analisi rispetto al reddito e al patrimonio del cittadino in questione, è bene tuttavia sottolineare che il secondo fattore incide solo del 1/5. Inoltre, quest’ultimo comprende tutti i redditi del nucleo famigliare: se ad esempio in una famiglia di quattro persone, tre lavorano, tutti e tre gli stipendi incideranno sul valore finale dell’ISEE famigliare. Rispetto ai sussidi previsti dallo Stato, questo potrebbe rappresentare un problema, in quanto il tetto massimo di accesso ai beni e servizi di mantenimento oscilla tra i 15.000 e i 20.000 euro. Ad ogni modo, proviamo a produrre un’ipotesi: se un cittadino dovesse ereditare da un parente una cifra particolarmente sostanziosa, questa influenzerà il valore finale dell’ISEE? Scopriamolo insieme.
Patrimonio ereditato: influenza il valore dell’ISEE?
Come abbiamo anticipato, l’ISEE è influenzato sia dal reddito mensile, sia dallo stesso patrimonio economico del cittadino. Di conseguenza, è automatico pensare che un’ eventuale somma ereditata da un parente potrebbe incidere sul valore finale dell’Indicatore Economico. In effetti, quest’ultimo viene considerato solo dell’1/5, ma l’effetto sull’Indicatore corrisponde fondamentalmente alla somma ereditata. Più il patrimonio appare sostanzioso, maggiore sarà la cifra finale esposta dall’ISEE annuo.
In particolare, il patrimonio economico non viene considerato, a meno che non superi la soglia di 15.493,71 euro. Nel momento in cui, la somma ereditata dovesse superare suddetta franchigia, a quel punto influenzerà inevitabilmente il valore finale dell’Indicatore Economico Equivalente. Questo perché sarebbe effettivamente assurdo, assegnare un qualsiasi assegno di mantenimento ad un cittadino che possiede un patrimonio superiore a 20 mila euro. E’ importante infine ricordare che l’Indicatore dell’anno corrente corrisponde agli introiti dell’anno precedente, di conseguenza nell’eventualità in cui doveste ricevere una somma sostanziosa nei primi mesi del 2023, questa inciderà solo sull’ISEE del 2024.