Non c’è stato nulla da fare per Giulia Ramelli, la giovane maestra di sci travolta da una valanga mentre si trovava a Cortina d’Ampezzo.
La giovane è stata trovata sepolta sotto due metri di neve. Portata d’urgenza all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è deceduta.
Amici e colleghi ricordano Giulia Ramelli come una ragazza piena di entusiasmo e inarrestabile. Anastasia, un’amica della vittima, ha raccontato: “Giulia era una persona dal cuore d’oro. Era estremamente disponibile, piena di amici, riusciva a farsi voler bene da tutti. Non aveva paura di niente e nessuno riusciva a fermarla”. Giulia Ramelli è morta dopo essere stata travolta da una valanga sotto il rifugio Nuvolau, sopra Cortina d’Ampezzo. La prima volta che aveva infilato un paio di sci risale a quando era piccola. Da allora, quella passione smisurata non l’ha mai persa. Tanto che dal 2010 questa passione era diventata il suo lavoro. I soccorritori hanno trovato Giulia Ramelli sepolta da due metri di neve e le sue condizioni erano già gravissime quando è arrivata in ospedale.
Giulia non era sola quel giorno
Sopravvissuto l’altro sciatore uscito insieme a Giulia quel giorno. La 34enne venera ha perso la vita tra quelle montagne che tanto amava, a tal punto da trascorrervi l’intera stagione, ogni anno da dicembre ad aprile, per insegnare sci. D’estate, invece, rientrava a Venezia, dove era cresciuta e aveva studiato economia all’università Ca’ Foscari. “La conoscevo bene, eravamo colleghe da una vita. Nell’anno del Covid, non potendo sciare in pista, ogni giorno andavamo in gita insieme. Giulia era una persona dal cuore. Era estremamente disponibile, piena di amici, riusciva a farsi voler bene da tutti per la sua gentilezza e la sua lealtà”– ha concluso Anastasia. Giulia è morta sulle sue amate montagne a cui lei aveva deciso di dedicare la sua vita trasformando, appunto, la sua passione per gli sci in una vera e propria professione. Gli appelli del Soccorso Alpino non sono mai troppi: per quanto la si conosca bene, la montagna non va mai sottovalutata. Oltre alle temperature è sempre indispensabile munirsi di un abbigliamento consono per affrontare vette e rifugi.
Fonte: Repubblica, Today