Gaia Randazzo è svanita nel nulla durante la navigazione sul traghetto Genova- Palermo. I genitori non si danno pace.
Gaia Randazzo, 20 anni, stava raggiungendo il capoluogo siciliano per una vacanza. All’improvviso, durante la navigazione, si sono perse le sue tracce. L’ipotesi più avvalorata sembrerebbe quella del suicidio ma i genitori non ci credono.
Secondo i familiari di Gaia – scomparsa nella notte tra il 10 e l’11 novembre, l’ipotesi del suicidio non è plausibile. La giovane, a loro dire, era piena di progetti e non aveva motivo per volersi togliere la vita. Secondo loro, la giovane era serena e presa da mille idee per il futuro. I legali della famiglia di Gaia – gli avvocati Aldo Ruffino e Paolo Grillo – intervistati da Fanpage hanno spiegato: “Non crediamo che Gaia possa essersi tolta la vita. Gaia pensava al futuro, assolutamente ma ci sono anche dati oggettivi che rendono questa pista improbabile. Era partita per raggiungere Palermo e faceva progetti per le vacanze con il fratello. Prima di imbarcarsi aveva detto ai genitori di voler vedere l’Acquario di Genova. Non crediamo che una ragazza di 20 anni che ha in mente di suicidarsi possa pensare alla gita pomeridiana. C’è inoltre il dettaglio della felpa trovata sulla panca del pontile esterno: perché una persona che vuole suicidarsi si toglie la felpa?”.
La ragazza aveva da poco chiuso una storia ma per i genitori è impossibile che una delusione amorosa possa aver portato Gaia a compiere un gesto estremo anche perché si trattava di una storia nata solo quattro mesi prima ed era stata lei a volerla chiudere. C’è tuttavia un messaggio mai inviato all’ex fidanzato 20enne che potrebbe far pensare al suicidio. Secondo fonti investigative, nell’sms la ragazza avrebbe chiesto “perdono”. “Possiamo pensare si tratti di un addio alla luce della scomparsa di Gaia, ma in un altro contesto potremmo ritenere che si tratti di una frase che i ragazzi dicono alla fine di una relazione. Non dobbiamo dimenticare che aveva 20 anni e viveva le cose come tutti i ragazzi di quell’età. A noi interessa la ricostruzione della verità, qualunque essa sia. Sui messaggi non abbiamo ottenuto risposte dalla Procura, le indagini infatti sono ancora in corso“- hanno precisato gli avvocati
Altro nodo da sciogliere è quello delle riprese delle telecamere di videosorveglianza. Gaia e il fratellino, infatti, non hanno dormito in una cabina della nave: i due ragazzi avrebbero passato la notte sulle poltrone della hall perché non avevano una cabina per loro come spiegato dagli avvocati della famiglia. Ciò che non torna è come sia possibile che nelle telecamere di sorveglianza non vi siano immagini della ragazza e che nessuno abbia visto niente. I legali ora vogliamo capire se queste telecamere effettivamente funzionavano al momento della scomparsa. I passeggeri del traghetto non sono stati ancora ascoltati dagli inquirenti. Un passaggio che secondo Ruffino e Grillo è fondamentale per ricostruire cosa sia accaduto a Gaia nella notte tra il 10 e l’11 novembre. Per questo motivo i genitori hanno lanciato un appello tramite un comunicato stampa per chiedere a chiunque abbia viaggiato sulla nave di fornire elementi utili alle Forze dell’Ordine. La coppia non si dà pace esattamente come non si danno pace i genitori di Francesco Mazzacane, il 24enne trovato morto in un residence a Milano.
Fonte: Corriere della sera, Fanpage
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