Non tutte le sorprese sono gradite. Di sicuro ritrovarsi a dover pagare ad una festa di compleanno a cui si è stati invitati non lo è.
È accaduto davvero. Agli invitati è stato chiesto di sborsare una certa cifra per partecipare ad una festa di compleanno.
La questione è esplosa sui social scatenando un gran putiferio. Una mamma aveva organizzato una festa di compleanno per il figlio. Fin qui tutto bene: una festicciola tra bambini. Peccato che la donna abbia chiesto a tutti i partecipanti di contribuire alle spese sostenute con 7 euro. O meglio con l’equivalente di 7 euro visto che la vicenda è avvenuta in Inghilterra. Una delle mamme presenti alla festa, ha espresso il suo disappunto in un sito dedicato ai genitori.
Su un portale dedicato alle mamme, la donna ha scritto: “I miei figli, di uno e due anni, sono stati invitati a una festa di compleanno. Non vedevo l’ora che i miei ragazzi partecipassero anche se la giornata mi costerà circa 60 euro tra regali e trasporto”.
Le reazioni dei genitori
Qualcuno ha fatto notare che, in fondo, 7 euro non sono molti e che, giustamente , la madre del bambino festeggiato aveva speso parecchio per organizzare una festa che potesse far divertire tutti con tanto di giochi e cibo. Qualcun altro, di contro, ha evidenziato come si sia trattato di un gesto poco elegante: l’ospite è sacro e non va mai chiesto nulla. C’è anche da dire che in Inghilterra certe formalità a cui siamo avvezzi qui in Italia non esistono ma in ogni caso il gesto di chiedere il contributo spese non è piaciuto a molti genitori. Alcuni hanno addirittura suggerito di boicottare i prossimi eventi organizzati dalla donna. Di recente in Italia è stata, invece, introdotta una nuova “usanza” che non riguarda solo i compleanni ma si estende ad ogni evento o celebrazione. Molti ristoratori, per fare fronte al crescente fenomeno di clienti poco educati che prenotano un tavolo ma poi lo lasciano vuoto non presentandosi, hanno deciso di far pagare una multa a chi prenota e non si presenta senza dare il giusto preavviso.
Fonte: Corriere della Sera, Tpi