Orrore a Cosenza. Una donna ha ucciso il suo vicino di casa e poi ha conservato il corpo del defunto nella sua camera da letto.
La protagonista di questa macabra vicenda è la 47enne Tiziana Mirabelli. La donna ha accoltellato il 75enne Rocco Gioffrè e poi ha tenuto il cadavere per tre giorni in un sacco nero nella sua camera da letto.
Tiziana Mirabelli ora è stata trasferita nel carcere di Castrovillari. La donna – attivista del movimento Prendocasa – si è costituita ai Carabinieri per aver ucciso lo scorso 14 febbraio a Cosenza il suo vicino di casa, Rocco Gioffrè, pensionato di 75 anni. I due vivevano sullo stesso pianerottolo in via Monte Grappa.
La donna ha confessato di averlo attaccato più volte con un coltello da cucina all’addome e alla gola. Poi, ne ha conservato il cadavere in un sacco nero dell’immondizia nella propria camera da letto per 3 giorni, fino a quando ha infine deciso di raccontare tutto alle Forze dell’Ordine.
Stando a quanto ha dichiarato la 47enne si sarebbe trattato di legittima difesa: la vittima – ha spiegato Mirabelli- per l’ennesima volta aveva provato a violentarla. Stando al racconto della donna già in passato Gioffrè avrebbe tentato degli approcci sessuali nei confronti della vicina di casa. L’avrebbe anche aggredita e minacciata, anche se lei non ha mai denunciato. E anche a San Valentino scorso con una scusa si sarebbe recato a casa della donna la quale, però, questa volta avrebbe deciso di reagire.
Il procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo, ha disposto per Tiziana Mirabelli il fermo per omicidio volontario. Nel corso dell’interrogatorio, la 47enne non ha fornito spiegazioni del perché avesse chiuso il corpo dell’uomo nel sacco. Gli inquirenti credono che la volontà della donna fosse quella di disfarsi del cadavere, magari con l’aiuto di qualche complice.
A parlare nelle scorse ore è stata anche la figlia della vittima la quale ha raccontato che da giorni non riusciva a mettersi in contatto con il padre. La donna ha dichiarato: “Ci siamo preoccupati giustamente, sapevamo che era a San Fili. Io ho provato a chiamare a San Fili ma non era lì. Poi si è preso tutti i soldi della cassaforte e sapendo che ha un figlio malato non lo avrebbe mai abbandonato. Noi venivamo tutti i giorni, dalla mattina fino alle 2 del pomeriggio rimanevo io mentre mia sorella c’era fino alla sera. Mio padre non restava mai da solo, mia madre è morta cinque mesi fa. I Carabinieri non mi hanno voluto dire nulla. Io ero venuta a trovare mia sorella e mi è arrivata la notizia della sua morte”.
Tiziana Mirabelli, separata e con un figlio, è molto nota a Cosenza in quanto è un’attivista e si è resa spesso protagonista di battaglie a favore di famiglie in difficoltà e a rischi sfratto. Si era anche buttata in politica nelle elezioni amministrative del 2016 con la lista “Adesso Cosenza” ottenendo, però, soltanto 77 preferenze.
Anche se non mancano le ombre nel suo passato: pare ci sia un fascicolo che la riguarda per detenzione di sostanze stupefacenti. Qualche mese fa aveva fatto molto discutere il caso di una madre che aveva ucciso il vicino di casa pedofilo il quale aveva abusato dei suoi tre figli.
Fonte: Fatto Quotidiano, Fanpage
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