Hai mai sentito parlare del Bonus attività fisica? Si tratta di una nuova agevolazione destinata a chi soffre di determinate patologie. Questa, servirà a coprire le spese relative all’attività fisica consigliata da uno specialista. Ma andiamo a scoprire nel dettaglio come fare domanda e a chi è rivolto l’incentivo.
Sappiamo tutti che soffre di una disabilità o di una patologia cronica ha moltissimi costi da dover sostenere. Purtroppo, nonostante le varie agevolazioni proposte dallo Stato, come ad esempio gli sconti con la Legge 104 e l’invalidità, spesso non si riesce a coprire tutte le spese necessarie. Ma attenzione, recentemente è stato approvato il Bonus attività fisica. Scopriamo nel dettaglio come funziona e a cosa serve.
In queste ore, la Legge di Bilancio n. 234/202 ha introdotto un credito d’imposta per le spese da dover sostenere per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività fisica. Ma in cosa consiste? Si tratta di un’agevolazione destinata a chi soffre di determinate patologie croniche e per cui deve sottoporsi a determinati esercizi di riabilitazione.
Le spese devono essere sostenute e documentare a a partire dal 1° gennaio fino al 31 dicembre 2022 e la domanda deve essere inviata dal 15 febbraio 2023 al 15 marzo 2023. Per richiedere l’agevolazione potete accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate e andare nella vostra area riservata, oppure tramite il patronato del vostro comune di residenza.
Dopo l’invio della domanda riceverete una ricevuta che attesta la presa in carico della pratica o l’annullamento con le relative motivazioni. Ma andiamo a scoprire a chi è rivolta e come funziona.
Per usufruire del bonus attività fisica è necessario predisporre di determinati requisiti che devono essere certificati da una documentazione valida. Possono accedere al servizio le persone che soffrono di patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari. Tra le più comuni troviamo la sclerosi multipla, la fibromialgia, l’artrosi, e il Parkinson.
Nelle attività che rientrano nell’agevolazione ci sono anche quelle di gruppo, quelle con la supervisione di un professionista o quelle individuali. L’unico requisito richiesto è che abbiano lo scopo di migliorare la qualità di vita delle persone affette da queste patologie. Inoltre, è necessario che siano attività prescritte da medici di medicina generale, pediatri e specialisti. Attualmente la Legge di Bilancio ha previsto un limite massimo di 1,5 milioni di euro per far fronte a queste spese.
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