Ancora aumenti riguardo gli immobili. Caparre di affitto alle stelle già dal mese di gennaio. Ecco chi subirà un aumento record
Avere una casa è un diritto inalienabile nel nostro Paese, ma purtroppo questo non avviene in ogni caso per via di problemi burocratici o, semplicemente, a causa della mancanza di immobili. Chi vuole pagare mensilmente per avere un appartamento, inoltre, deve fare i conti con i prezzi sempre più alti, soprattutto in grandi città come Bologna, Milano e Roma. Ne sanno qualcosa gli studenti fuorisede o chi è indigente e non può permettersi di pagare caparre troppo esose.
Ma, purtroppo, la situazione non sembra affatto migliorare, anzi. Sono infatti previsti ulteriori aumenti riguardo gli immobili non in vendita. Si prevedono, infatti, caparre di affitto alle stelle già a partire dal mese di gennaio 2023, ma ecco chi subirà un aumento record.
L’Italia e tutta Europa è alle prese con una crisi economica con pochissimi precedenti nella storia. A certificarla sono gli aumenti del prezzo del carburante, dei beni alimentari e dell’energia (in particolare luce e gas). Ma a peggiorare la situazione ci pensano anche il prezzo delle case: già a gennaio, infatti, sono previste caparre di affitto alle stelle. Purtroppo, si tratta di uno dei tanti effetti negativi dell’inflazione, che non lascia scampo a nessuno. A far aumentare il canone di affitto è l’indice FOI.
Ma vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo e perché le caparre di affitto saranno alle stelle già da gennaio.
Purtroppo per gli inquilini che si trovano attualmente a pagare un canone di affitto non è un bellissimo periodo, anzi. Non importa se la tipologia di contratto sottoscritto è un canone libero con formula 4 più, o canone concordato con formula 3 anni più 2, se l’inflazione sale il padrone di casa potrà avere il diritto di chiedere un aumento al proprio inquilino. Dunque, a seguito del pericoloso aumento della vita a cui stiamo assistendo ormai da mesi, si prevedono caparre di affitto alle stelle già dal mese di gennaio 2023. Non c’è nulla, infatti, che impedisce al padrone di casa di chiedere l’aumento al proprio cliente.
Sono in pochi a potersi salvare da quello che tutti annunciano come un vero e proprio salasso. Tra questi vi sono coloro che hanno sottoscritto un contratto con cedolare secca. In questa contrattazione la normativa attuale divieta l’adeguamento del canone di affitto rispetto al tasso di inflazione. Inoltre, è importante dire che l’adeguamento del canone di affitto rispetto all’inflazione può scattare solo se è previsto dal contratto.
Dunque, coloro che non hanno sottoscritto un contratto di affitto che prevede una cedolare secca, e nel cui contratto è previsto un adeguamento del canone all’inflazione, potranno subire aumenti già a partire dal mese di gennaio. Il 2023, infatti, non sarà un anno particolarmente semplice per coloro che hanno una casa in affitto e sono già in molti a chiedere aiuti e normative ad oc all’attuale governo guidato dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
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