Un giovane costretto a dormire per strada a causa della mancanza di posti nei dormitori, è deceduto a causa del freddo.
Dormire in una baracca quando fuori ci sono 5 gradi sotto zero avrebbe messo alla prova chiunque. Il 19enne non ce l’ha fatta.
Respinto, per mancanza di posti, da dormitori e strutture d’accoglienza, il ragazzo- un immigrato egiziano arrivato, probabilmente, attraverso la Rotta balcanica – si era rifugiato insieme ad altri due suoi amici nordafricani in una baracca sotto il viadotto ferroviario in via Di Vittorio, dove purtroppo è deceduto a causa del freddo. Ad accorgersi della morte uno dei due amici che, intorno alle 3 della notte, non lo sentiva più respirare né lo vedeva muoversi. Immediata la chiamata ai soccorsi ma quando i sanitari del 118 sono arrivati per il 19enne non c’era più nulla da fare se non prendere atto del suo decesso. Dai primi rilievi si è escluso che il ragazzo sia stato ucciso da terzi o che avesse fatto uso di droghe nelle ore precedenti alla morte. La Polizia ha subito avviato le indagini del caso ed è stato appurato che il ragazzo non aveva assunto alcuna sostanza. A stroncarlo è stato il gelo di Bolzano. Per il momento si vuole mantenere il massimo riserbo sull’identità della giovane vittima.
L’appello dei volontari di strada
I volontari di strada – che ogni sera fanno il giro della città per portare coperte e bevande calde a chi dorme per le strade o nelle stazioni- sono intervenuti sulla tragedia e chiedono che non vengano effettuati nuovi sgomberi di appartamenti occupati da senza tetto. Inoltre lanciano un appello alla Provincia per chiedere più posti letto nelle strutture di accoglienza e nei dormitori. Hanno spiegato che, attualmente, a Bolzano ci sono più di 250 persone senzatetto. Non si vorrebbe che questa fosse la prima di una lunga lista di vittime decedute per le temperature gelide della cittadina. Recentemente un uomo di 47 anni è stato trovato morto nella sua roulotte. Non si sa se a causa del freddo o se il poveretto sia stato stroncato da un malore improvviso.
Fonte: Corriere della sera, Repubblica